Scuola di Musica
Associazione Culturale
Compagnia San Filippo

Gionata Chiaberto

Corno

con la supervisione di Natalino Ricciardo

Il corno è tra gli strumenti musicali più antichi: forme primordiali e molto semplici di questo strumento costruite con ossa di animali o pezzi di legno sono rintracciabili fin dall’antichità. L’origine del corno come strumento musicale moderno può essere invece collocata intorno al XVII secolo, quando inizia ad essere utilizzato come strumento di richiamo durante le battute di caccia presso le tante corti dell’epoca. Questo strumento rappresenta il nonno di quello oggi utilizzato: era sì in ottone e con forma simile a quella attuale ma era anche privo di tasti e veniva suonato a cavallo reggendolo con una sola mano. Molto diffuso in Francia, assunse successivamente il nome di corno naturale e con piccole modifiche iniziò ad essere utilizzato anche all’interno delle orchestre. Nell’Ottocento, con l’introduzione negli ottoni delle valvole a pistoni o cilindri, il corno subì un’ulteriore evoluzione, dotandosi di tasti e assumendo la connotazione moderna.

Il corno è da sempre uno strumento particolarmente affascinante per la sua grande capacità di riprodurre colori e timbriche molto differenti, rendendolo altamente espressivo. Se da un lato può essere maestoso, squillante e trionfale dall’altro può apparire delicato, con un suono morbido caldo e pastoso. Queste caratteristiche l’hanno reso e lo rendono tuttora uno strumento di grande interesse per molti compositori, in grado di adattarsi a insiemi musicali differenti. È sicuramente al centro del repertorio classico orchestrale, sia come solista con numerosi concerti a lui dedicati, sia per i numerosi passi tematici all’interno di sinfonie e opere teatrali. Presenta un vasto repertorio anche all’interno della musica da camera, anche qui sia come solista o in combinazione con altri strumenti: il corno è un componente del quintetto d’ottoni ma per le caratteristiche sopra citate può amalgamarsi bene anche con i legni e completare il quintetto di fiati. Molto diffuso è anche il suo utilizzo all’interno del repertorio bandistico, dove sopratutto nell’ultimo decennio si è vista una notevole crescita da parte dei compositori nel sapere gestire il suo utilizzo affidandogli un ruolo spesso importante all’interno delle partiture. Infine, essendo uno strumento molto versatile può essere utilizzato anche in altri generi come il jazz, il folk e il pop.